venerdì 21 marzo 2008

FAST FOOD NATION



…ma anche Fast Sex e Fast Job. Veloce è il sesso consumato in un fuoristrada dalle immigrate messicane con il capo-reparto della fabbrica di hamburger. Velocemente si trova, ma soprattutto si perde, il lavoro. Sia se si ricopre il ruolo di capo del marketing di una catena di fast food, sia se si opera alla catena di montaggio di un moderno mattatoio. Velocemente, inoltre, bisogna attraversare il confine fra la povertà del Messico e la allucinata e allucinogena ricchezza materiale degli U.S.A.
C’è tutto questo nel film e c’è di più: la lentezza, anzi, l’immobilismo delle vacche destinate a sfamarci. In fondo, anche libere, verso quale prateria potrebbero correre?
FAST FOOD NATION va visto per documentarsi e per acquisire una maggiore consapevolezza sullo stato dell’industria dell’alimentazione. Va visto fino in fondo ad occhi aperti, fin dentro al mattatoio della scena finale. Nello specchio offerto da questo film vedremo riflessa la nostra autentica immagine: sadiche belve che seviziano in modo industriale altre specie animali.

1 commenti:

Ismaele ha detto...

Quando vidi la sequenza dell'uccisione del maiale nel film "NOVECENTO" di B.BERTOLUCCI non provai lo sgomento che ho provato nelle scene finali,dell'interno mattatoio,di questo docu-fiction firmato RICHARD LINKLATER e con un cast stellare al servizio della causa(molto credibile il personaggio di BRUCE WILLIS, l'uomo della strada molto determinato che fa da tramite tra il mattatoio e la multinazionale,quello che fa il lavoro sporco per intenderci).
Nel film di BERTOLUCCI il maiale veniva ucciso con grande rispetto,quel rispetto che solo i contadini possono dare alla bestia,che dopo essere stata allevata con il duro lavoro,possono riceverne i doni e utilizzarli fino all'ultimo grammo cosa che non succede all'interno dell'industria dell'alimentazione dove le bestie sono uccise esattamente come una qualsiasi catena di montaggio.
Ben vengano film come questi che ci fanno essere piu' consapevoli della realta' che ci circonda lasciandoci la scelta di sottoscrivere o meno questo modo sbagliato e perverso di trattare la natura.