Le leggende non muoiono mai. Passati vent'anni dall'ultimo massacro ritorna l'anacronistico antieroe in lotta contro il mondo e contro se stesso interpretato magistralmente da un sempre piu' "raffazzonato" Sylvester Stallone. L'ipocrisia statunitense ha traslato il bersaglio dei propri sensi di colpa su orizzonti mediorientali, i "missing in action" della "sporca guerra" saranno probabilmente tutti morti e gli amichevoli mujaheddin sono divenuti spietati talebani. Rambo era rimasto senza piu' guerre da combattere? Il mondo e' bello perche' e' vario (e anche tanto cattivo) e allora perche' non fare una capatina nelle terre birmane, teatro della piu' sanguinosa semi-sconosciuta e cruenta guerra civile degli ultimi anni? Ci pensano un gruppo di missionari laici ad intraprendere questa allegra gitarella: ovviamente vengono catturati dai monodimensionali e cattivissimi soldati di Burma e solo un uomo sempre piu' disilluso ma con "la guerra nel sangue" e' la loro unica possibilita' di salvezza. Sangue a fiumi, corpi che esplodono straziati da pallottole che sembrano missili terra-aria, una violenza (Rambo in giapponese significa proprio questo) mai vista nei film precedenti come se Stallone volesse spingere il pedale del cruento proprio per far trovare al suo personaggio una catarsi finora mai raggiunta. E alla fine infatti (ATTENZIONE: SPOILER!) Rambo torna a casa (una scena davvero struggente, credetemi!)... Forse ha trovato la pace, forse non affilera' piu' il suo coltello ma sicuramente, nel suo eterno peregrinare, un posto per lui ci sara' sempre: i nostri cuori.
mercoledì 26 marzo 2008
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1 commenti:
HO VISTO IL FILM E DEVO DIRE CHE E' PROPRIO UN GRAN CAPOLAVORO! MI HA VERAMENTE APPASSIONATO!!! SEI GRANDE RAMBO!!!!!
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