Scioccante questo film ,oscuro e violento ,che propone al pubblico 3 storie realmente accadute a Stoccolma.
Da vedere assolutamente per conoscere un aspetto della Svezia al quale non abbiamo accesso neanche tramite i nostri organi di informazione, vincitore del premio Amnesty International all'ultimo festival di Berlino, che svela la violenza e l'intolleranza della società svedese .
Trama:Carina, sposata, due figli piccoli, un lavoro da giornalista televisiva appena riconosciuto con un premio prestigioso. Quando torna a casa, è picchiata e umiliata dal marito, suo collega e geloso del suo successo. Ecco poi la giovane Leyla, cresciuta con la sorella Nina in una famiglia mediorientale immigrata dove vige un codice morale implacabile. Sospettata di avere una relazione, Nina, secondo quel codice, viene condannata a morte dalla famiglia. . Anche Aram è immigrato e, dopo una lite davanti al locale notturno che gestisce, diventa oggetto di pesanti minacce.
In Svezia per sopperire alla mancanza del sole c'e' l'abitudine di tenere sempre accese delle candele alla finestra.In questo film la luce di questi lumini e' molto presente ed evoca una certa religiosita',preghiere sommesse per queste povere vite ,con affettivita' profondamente deluse.
Il regista Anders Nilsson ha raccontato ai microfoni di RAINEWS24 il suo film in un interessantissima intervista
lunedì 12 maggio 2008
RACCONTI DA STOCCOLMA
Pubblicato da gaia rosa alle 12:14
Etichette: Forti di stomaco, Zetavisioni
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