domenica 11 maggio 2008

SLIPSTREAM,NELLA MENTE OSCURA DI H.

Regista,sceneggiatore, attore ,compositore,...si anche le musiche ha voluto curare personalmente Anthony Hopkins ,di questo film assolutamente spiazzante per quanti si aspettavano il classico filmone diretto da un colosso del cinema!!Spiazzante perche' ti costringe ad un lavoro mentale di decifrazione degli accadimenti non da poco.Evidente l'influenza del cinema di Linch anche se lui in un intervista a chi ,glielo ha fatto notare, ha risposto abbastanza sdegnosamente.

Ma andiamo per gradi: leggo su wikipedia la definizione di SLIPSTREAM:
" La narrativa slipstream è stata definita "the fiction of strangeness" (la narrativa della stranezza) ."Ahhh ora mi e' tutto molto piu' chiaro!!O forse no.
Trama:
Felix Bonhoeffer è uno sceneggiatore, la cui esistenza si complica quando i personaggi che lui stesso ha creato cominciano ad apparire nel suo mondo reale e ad interferire nella sua stessa vita.
Il film procede come un sogno alternando vita vera ,o presunta tale, con scene del film che lui sta scrivendo ,ad altre dove lui si incontra con i suoi stessi personaggi .
Lo sceneggiatore perde il senso della realta' ed in qualche modo viene fagocitato dai suoi personaggi ,dai mestieranti di cinema(un esempio per tutti Turturro che fa la parte di un produttore spietato che arriva a parlargli dallo schermo del suo computer mentre lui dorme).Film assolutamente sperimentale per l'ossessivo uso di flashback che possono durare anche solo alcuni secondi,lampi che insistono sulla circolarita' del tempo e sull'illusione di quello che stiamo vivendo nel momento presente.
Fotografia bellissima di Dante Spinotti che ha lavorato a Slipstream con il sistema digitale Genesis, conciliando un sistema così all’avanguardia e mai sfruttato prima per le esigenze di un film indipendente a basso budget.
Una curiosita':Hopkins, fece leggere la sceneggiatura a Steven Spielberg (regista molto lontano dalla sperimentazione) ottenendo da lui sì un caloroso incoraggiamento ma non una proposta di produzione.
In un' intervista Hopkins racconta cosi' il suo film:
“Slipstream è un film sulla natura della realtà e sull’illusione della vita. Il titolo significa tutto e non significa nulla. Sono affascinato dal tempo e dalla percezione degli eventi al di là del tempo. La vita ha una dimensione così illusoria e onirica, da credere che tutto sia un sogno… un sogno dentro un sogno” “Sono intrigato dal fatto – aggiunge l’autore – che man mano che divento vecchio, ogni momento scivola nel passato. Cos’è reale? Cos’è immaginazione o fantasia? Afferri questo momento e poi, improvvisamente, è andato. Dieci minuti fa stavo parlando, ma tutto ciò ora se n’è già andato. E’ tutto un sogno”.
Applauso a quest'uomo che nonostante, l' assoluta celebrita', sente il bisogno di sperimentare ed abbia la voglia di far pensare.Un consiglio:non cercate subito di capire tutto,abbandonatevi al film e vivete ogni momento nella sua unicita'....titoli di coda compresi.

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