Mi aspettavo,visto il cast eccezionale ,un filmone hollywoodiano a tutto tondo,invece questa pellicola ti spiazza per il suo realismo estremo.Le scene poliziesche sono di grande impatto:girate con la camera quasi addosso ai personaggi per coinvolgerti di piu' agli accadimenti, e la fotografia di una cupezza adattissima alla storia.Trama: Quattro agenti della polizia di New York sono rimasti uccisi in un agguato. Il tragico evento scuote l’intero Dipartimento , mettendo tutti in allerta. Con un assassino a piede libero e così tanto in gioco, Il Capo dei Detective di Manhattan, Francis Tierney Senior(Jon Voight) chiede a suo figlio, il Detective Ray Tierney(Edward Norton) di condurre le indagini. Ray accetta il caso con riluttanza, consapevole del fatto che i poliziotti uccisi prestavano servizio sotto il comando di suo fratello, Francis Tierney, Jr.(Noah Emmerich) e al fianco di suo cognato, Jimmy Egan(Colin Farrell).Anche in questo film come il francesce L'Ultima Missione,c'e' un coinvolgimento personale nella storia, in questo caso, del regista/sceneggiatore Gavin O'Connor e di suo fratello gemello Gregory O'Connor che ha prodotto il film.Sono figli di un integerrimo poliziotto di New York :"Volevo raccontare una storia sul Dipartimento di Polizia di New York City,"dice Gavin il regista, "ed esaminare l'universo parallelo in cui vivono i poliziotti. Volevo anche raccontare una storia sulla famiglia. Essendo figlio di un poliziotto, che possedeva un profondo senso della lealtà nei confronti dei suoi colleghi, riuscivo a comprendere i conflitti interiori con i quali mio padre si trovava a combattere. Era l'una o l'altra cosa, non esistevano compromessi"E ci sono riusciti molto bene!Primo tra tutti Edward Norton che descrive cosi' il suo personaggio:"La prima volta che ho letto la sceneggiatura ho pensato che la storia avesse al suo centro un interessante concetto etico e morale ,parla di persone che, da un lato si trovano di fronte alla necessità di dire la verità, mentre dall'altro si scontrano con le difficoltà che spesso questa cosa genera. Il dilemma profondo che logora Ray era molto avvincente; egli è costretto a scegliere tra la lealtà verso la famiglia e la lealtà verso le istituzioni, tra la legge e una legge superiore. Senza voler necessariamente offrire alcun giudizio morale, si tratta di un dilemma molto affascinante da affrontare. La questione principale che viene sollevata è: 'qual è il punto di massima sopportazione?Quando smetterà di tollerare cose ,che sa essere sbagliate?. Quando arriverà il momento in cui la bilancia penderà a favore della verità, nonostante il costo e il dolore che questo causerebbe alla sua stessa famiglia?". Pride and Glory è stato girato interamente a New York City. Allo scopo di conferire il maggior realismo possibile, gli attori che interpretano il ruolo dei poliziotti hanno trascorso molto tempo assieme a dei veri agenti della polizia, girando in macchina per le strade ed esercitandosi nei loro stessi centri di addestramento. Il produttore Gregory O'Connor spiega, "Era essenziale che gli attori entrassero letteralmente nella pelle dei poliziotti, che imparassero a parlare come loro e arrivassero a comprendere il modo in cui essi pensano. Gavin crede fermamente in questo metodo: nel far immergere totalmente gli attori nel mondo e nella parte che dovranno interpretare".Chapeau a quest'ottima coppia di fratelli gemelli per nascita e per passioni.
sabato 29 novembre 2008
PRIDE AND GLORY
Pubblicato da gaia rosa alle 08:19
Etichette: Forti di stomaco, Zetavisioni
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