Per una serie di eventi fortunati, ho avuto la possibilità di conoscere Dino Risi e di lavorare sul set della versione televisiva de "La Ciociara" (1988 - D. Risi). E' stata la mia prima esperienza lavorativa nel mondo dello spettacolo e potete immaginare con quale atteggiamento di stupore e reverenza una matricola come me si avvicinava al Maestro, ogni volta che gli era possibile. Per essere sincero fino in fondo devo confessare che Risi mi terrorizzava. Ai miei occhi appariva come il classico regista feroce e duro, che sapeva esattamente cosa voleva ed esigeva che tutto fosse come richiesto. L'ho visto sgridare violentemente un'attrice non più giovane, ma anche pazientare con una alle prime armi. Lo scopo era lo stesso: farle esprimere al meglio. Nei tanti momenti di pausa tra l'allestimento di una scena e le riprese effettive, osservavo un regista che amava scherzare con la troupe, organizzando scherzi e giochi - spesso cattivelli, a dire il vero. Un po' come le sue commedie, cinicamente divertenti, ironicamente violente.
sabato 7 giugno 2008
Non c'è più nessuno quì...tranne noi Mostri!
Durante un pranzo, capitai al tavolo dove sedeva anche lui. Cominciò a parlare di poesia dicendo che tutti avevano una vena poetica e che bisognava trovare le forme e i modi per esprimerla. Mi guardò e mi chiese: "Tu hai mai scritto una poesia?". Io risposi che sì, l'avevo fatto. Mi invito a declamarla e così feci. Appena finii, si prese qualche secondo e poi, rivolgendosi agli altri commensali, disse:"Vedete che sfacciati i giovani d'oggi? Si credono tutti di essere dei grandi poeti e sono subito pronti a elargire la propria arte!". La tavolata scoppio a ridere, io mi volevo sotterrare. Era un altro scherzo atroce del grande Dino Risi.
Pubblicato da Anonimo alle 19:03
Etichette: zetaomaggi
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1 commenti:
Che fortuna che hai avuto nagi!!!un po' meno nel declamare poesie...
vabbe' dai, ti basti essere un bravo regista .
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