Sono un po' imbarazzato nel commentare questo film di grande successo. L'imbarazzo è dovuto a uno sbadiglio...si, perchè ai due terzi del film mi sono sorpreso a sbadigliare. Uno solo, eh, niente di più. Ma mi sono imposto di dare sempre la dovuta attenzione ai segnali del corpo e uno sbadiglio, durante una proiezione cinematografica, qualcosa dice. Come ogni film di Sorrentino, anche IL DIVO è estremamente curato (dote rara nel panorama italiano), elegante, con luci, location, cast e dialoghi di ottimo livello. Un piacere per l'occhio e per l'intelletto. Inoltre, nel caso de IL DIVO, va fatta una menzione speciale per la colonna sonora e per il montaggio. Toni Servillo non lo cito neanche, tanto mi appassiona (potrei guardare per mezz'ora un suo primissimo piano con lui muto e immobile, come fosse Kitano). E' un film divertente e anche abbastanza innovativo, sempre se parliamo di cinema italiano (vero Gaia? I tuoi coreani avrebbero qualcosa da dire - basti citare i titoli di I'M A CYBORG BUT THAT'S OK). Però, è come se procedendo col racconto perdesse smalto. Sarà che il processo è meno coinvolgente della scalata al potere, sarà che dal pubblico si passa al privato, non so cosa sarà ma ad un certo punto ho sbadigliato.
La scena più autentica, che mi ha trasmesso istantaneamente un senso di verità è quando la moglie di Andreotti acquisisce la consapevolezza di avere accanto uno sconosciuto, il tutto sulle note de I migliori anni della nostra vita di Renato Zero. La scena più artefatta è il teatrino di Andreotti che spiega direttamente in camera la sua filosofia.
martedì 1 luglio 2008
IL DIVO
Pubblicato da Anonimo alle 11:59
Etichette: Zetavisioni
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3 commenti:
e bravo, nagi, hai fatto centro! anche secondo me "il divo" è un'operazione cinematografica mal riuscita, una specie di via di mezzo tra il rispecchiamento e il surrealismo che non va né su né giù. e citare "l'age d'or" della premiata ditta bunuel&dalì serve a poco...
Un film Magnifico,ben fatto,ottimamente recitato,curato,originale...il peggiore dei quattro film di Sorrentino(vi lascio immaginare quanto mi siano piaciuti gli altri).
Mi sono documentato sulla scena che piu' mi e' piaciuta,quella dell'intervista di Scalfari a belzebu',e ho scoperto che non e' mai esistita nella realta' e che era pura fantasia dell'autore...fantastico!mi e' venuta subito in mente l'apertura del film Fargo in cui i Coen ci dicevano che il film si ispirava a fatti realmente accaduti cosa che non era vera.Mi piace rimanere spiazzato dalle trovate geniali degli autori che ti costringono ad alzarti dalla poltrona ed approfondire alcuni argomenti o scene che hanno lasciato un segno.
Vorrei anche racconatrvi una sensazione personale che ho avuto durante il film:quando ero ragazzo aiutavo mio padre"a'negozio"e mi capitava spesso,di entrare nelle case di persone anziane per portargli la spesa,in queste case c'erano odori fortissimi mai uno uguale all'altro ma tutti con un unico filo conduttore:l'odore di vecchio.
Nel film ho riprovato quella sensazione nelle scene a casa Andreotti.
Che dire de il DIVO, film chiaccherato e altrettanto consigliato da amici e critici? Al termine della proiezione sono rimasto piuttosto disorientato. Eppure l'attacco con musica da discoteca mi ha teletrasportato istantanemamente al di la' della schermo. Pero' poi non e' successo piu' niente e sono stato li ad aspettare che succedesse qualcosa. Poi pero' qualcosa e' successo: si sono accese le luci.... Registicamente e musicalmente l'ho trovato molto valido. Non mi sono piaciuti gli attori scelti per rappresentare Giulio Andreotti e Cirno Pomicino. Il primo troppo imponente di quello che sono abituato a vedere in televisione e a ricordare. Gli occhiali lo fanno assomigliare piu' ad un Antonio Albanese di UOMO D'ACQUA DOLCE. Il secondo sembra piu' una caricatura di Antonio Lubrano.
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