Un detto giapponese recita cosi':"anche una piccola chela di granchio puo' intaccare un 'enorme vaso di ceralacca."Cosi' accade nel cuore apparentemente blindato di Titta di Girolamo,un magistrale Tony Servillo in quest'opera seconda di Paolo Sorrentino.
“Progetti per il futuro: non sottovalutare le conseguenze dell’amore”, annota Titta ,in stampatello bello grosso,sul proprio taccuino di appunti.Ed ecco lo spiraglio,il vagheggiamento di un 'altra esistenza. Perdonateci se ,per una volta , non scriveremo in poche righe la trama.E' molto in questo film,scoprire un poco alla volta, cosa si cela dietro quest'uomo apparentemente imperturbabile che da otto anni vive in una squallida camera d'albergo in Svizzera.E le pieghe del viso,i suoi sguardi,il fumo delle sue sigarette a mano a mano ci faranno entrare in quella scelta di vita,che forse scelta non e'.Film amaro e poeticissimo ,capace di imprimere con forza sulla nostra pelle il segno della fragilita' delle nostre esistenze e del nostro sentire.
Ora sono pronta per il Divo.
mercoledì 9 luglio 2008
LE CONSEGUENZE DELL'AMORE
Pubblicato da gaia rosa alle 08:28
Etichette: Zetavisioni
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