Devo premettere che per me il vero e autentico "Bond. James Bond" è e sarà per sempre Roger Moore. Quello che correva dietro alle uova Fabergè, che si inabissava a bordo della candida Lotus Esprit anfibia, che salvava il mondo disinnescando l'atomica vestito da clown e soprattutto sconfiggeva sempre il terribile Squalo dalla dentatura d'acciaio. Detto questo esprimo il mio plauso per la scelta di Daniel Craig quale sesto interprete dell'agente segreto più famoso del mondo. Casinò Royale, grazie all'interpretazione di Craig e alla sceneggiatura firmata tra gli altri da Paul Haggis (uno dei più quotati sceneggiatori di Hollywood, autore di Crash-Contatto fisico e Nella valle di Elah), interrompe l'apatia e l'inerzia con le quali i produttori hanno continuato a spremere il brand bondiano per una decina d'anni. Narrando la prima avventura di 007, il regista Martin Campbell, ci mostra un Bond a tutto tondo, spavaldo e attento sia al tavolo da gioco che sotto tortura, tenero e comprensivo con la sua donna (molto bella la scena della doccia), uomo d'azione spregiudicato e sorprendentemente efficace. I produttori hanno capito che un Bond del 2006 non può ignorare la concorrenza di Jason Bourne.
1 commenti:
Premettendo che non ho visto il film né probabilmente lo vedrò (e quindi che @**## vuoi, mi chiederete...)mi dichiaro assolutamente pro Connery per quanto riguarda il migliore 007. Spero solo che la regia di Campbell non sia la solita minestra...
Groucho
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