martedì 26 agosto 2008

FUNNY GAMES

Riceviamo da Maggie la recenZione di Funny Games. Eccovela servita:


"Il presagio che qualcosa di atroce debba accadere si avverte dai primi istanti del film. Lunghi cameracar mostrano il luogo tranquillo dove l’allegra famigliola, padre madre figlioletto e cane, sta per giungere a trascorrere le vacanze: la loro casa sul lago. Da subito lo spettatore attende che un terribile urto distrugga il cliché “famiglia perfetta cane incluso”. Infatti il cane è il primo a cui diciamo addio e la mia frustrazione raggiunge il culmine proprio in quel momento (siamo neanche alla metà del primo tempo): perchè la nostra protagonista, una volta intuito che si trova davanti a due psicopatici in guanti bianchi (indossano guanti bianchi per tutta la durata del film) che le hanno appena ucciso il cane con un colpo di mazza da golf e che non sono nemmeno armati, non se la da a gambe? No, lei è stupita, confusa, certo capisce di essere in pericolo….o ancora no? La mia immedesimazione è stata istantanea. Se mi fossi trovata al suo posto con il mio adorato cane morto stecchito che rotola giù dal bagagliaio…altro che stupore: come un’erinni sarei montata in macchina (la macchina è aperta e lei ci sta davanti) e avrei cercato di ficcarli sotto, o sarei fuggita attraverso i prati insomma, io mi sarei salvata! Ma lei no…. Troppo educata per gridare, troppo sicura che nulla potesse giungere a turbare il suo privato e abitudinario paradiso, sembra quasi pensare “come osate disturbare questo idillio, noi stiamo in vacanza, cavolo!”. Ma brutta deficiente non vedi che sono pazzi? Io l’ho capito dal primo istante! Da quel momento lei è giustamente vittima. Si assoggetta ad un potere flebile esercitato da due ragazzi ridicoli e chiaramente disturbati trascinando con se un marito ancora più cretino di lei, che neanche si fida di sua moglie quando lo invita ad esercitare l’autorità di padrone di casa e buttare fuori i due camerieri psicopatici. Anche lui troppo educato, tenta la strada della mediazione, ha un unico guizzo di virilità quando molla una sberla ad uno dei ragazzi ma, bisogna dirlo, soltanto perchè è stato verbalmente aggredito durante l’improbabile dialogo che ha luogo per altro davanti alla porta di casa (aperta) e non perchè il suo cane giace stecchito sulla ghiaia. L’unico che capisce tutto immediatamente è il figlio (da chi avrà preso?). Nel bambino infatti, non ancora del tutto infarcito dalle buone maniere, di cui si servono stucchevolmente anche e soprattutto gli aggressori, prevale un sano istinto di conservazione che, come si osserverà successivamente farà di lui l’unico eroe della pellicola, capace di reagire e agire con astuzia. Certo questo non sarà sufficiente a salvargli la vita ma se non altro, in questo fantastico e originale thriller permeato di ‘bon ton’, è l’unico che si permette il lusso di non dire mai “per favore”. Maggie"

Grazie Maggie per la recenZione. Niente peli sulla lingua, eh!

1 commenti:

Ismaele ha detto...

Difficile recenZire un film cosi',complimenti a MAGGIE per aver scelto un taglio poco convenzionale,un po' meno per aver svelato qualsiasi cosa accade in questo lungometraggio.
Sono andato a vedere questo film(nonostante avessi gia'visto l'originale)perche' le sale non offrivano granche'(pessima veramente pessima la programmazione cinematografica di questa estate 2008).
Ossessivo come la canzone Heavy metal di JOHN ZORN presente in questo esercizio di stile di MICHAEL HANEKE in cui non si inquadrano mai le scene violente(se non per il colpo di scena che non svelero' ma che ha fatto non poco rumoreggiare la sala).Ottima l'interpretazione degli attori su tutti MICHAEL PITT fisique du role in questo film.Bello il dialogo metafisico finale in barca,che per un momento mi ha fatto dimenticare che stavo vedendo un thriller.
Se mai ne avesse voglia,rimango in attesa di un'analisi piu' approfondita del film da parte della nostra GAIA.