E’ appena uscito in libreria un breve romanzo che si occupa del mondo della televisione: FINE TRASMISSIONI di Sergio Colabona. Il titolo fa presumere scenari apocalittici e l’incipit è di quelli fulminanti “La televisione è come la merda, bisogna farla ma non è necessario vederla”. Il protagonista, Matteo Sterbini, è un regista televisivo di successo (come l’autore del romanzo, Colabona, che ha firmato programmi quali IL TRENO DEI DESIDERI, AFFARI TUOI o TUTTI PAZZI PER LA TELE) ed esordisce dichiarandosi responsabile del vuoto pneumatico del cervello dei telespettatori. “La televisione è morta, puzza e vi vuole contaminare”. Viene coinvolto, da due amici un po’ sfigati, nella realizzazione di un reality che pian piano si rivela essere solo un ingranaggio di un progetto ben più vasto e diabolico. Sterbini si racconta in prima persona come cinico, disilluso, vigliacco e traditore ma in realtà è un romantico idealista che conosce le regole del gioco. E quì forse si nasconde il neo di un romanzo che parte molto bene, presentando ai non addetti ai lavori un ambiente e delle dinamiche svelate senza pudori, ma che non mantiene la promessa di critica radicale alla televisione, finendo per diventare la trama di una fiction di prima serata, dove il nostro eroe risolve il caso di puntata e si salva l’anima.
Molto divertente e illuminante, a mio parere, la riunione con alcuni yes-man di un network televisivo e la descrizione del processo che porta alla realizzazione della scenografia di uno studio televisivo.
Molto divertente e illuminante, a mio parere, la riunione con alcuni yes-man di un network televisivo e la descrizione del processo che porta alla realizzazione della scenografia di uno studio televisivo.
1 commenti:
ma un po' di sano bookcrossing in redazione come lo vedi?
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