domenica 19 ottobre 2008

WALL-E


Se Charlot fosse stato un robot, avrebbe avuto sicuramente le fattezze di Wall-E. L’ultimo film della Pixar/Disney, ci racconta le avventure di un automa addetto al compattamento dei rifiuti, unico superstite sul pianeta terra, assieme al suo scarafaggio domestico. Da secoli conduce una vita solitaria su di un pianeta devastato dalla bulimia del genere umano, sempre più “Buy ‘n Large” (Compra e Grande) nome della multinazionale che governa l’intero pianeta. A Wall-E non restano che i cimeli della civiltà umana (ormai esiliata su di una immensa nave spaziale totalmente automatizzata) e il sole, che lui osserva tramontare e che lo ricarica con la sua energia. Fino a quando appare EVE, elegante robottina che lo farà innamorare e che lui seguirà, toccando letteralmente le stelle con un dito (meccanico, è ovvio) e danzando con lei nella volta celeste.

Quasi un film muto, Wall-E ha momenti veramente poetici e commoventi che si alternano con situazioni da slapstick comedy (vedi la banda di robot svalvolati che si unisce ai nostri eroi). Trovo sempre più incredibile la capacità che hanno alcuni professionisti del cinema nel rendere così espressivi dei personaggi realizzati al computer. EVE ad esempio è un cilindro bianco dotato esclusivamente di due “occhi” azzurri, in grado di ripetere solo tre parole. Eppure riesce a trasmettere una grande gamma di emozioni. Tante le citazioni presenti nel film, e due regali extra: i titoli di coda e il cartone animato iniziale di Presto il Mago. In sala, perso tra un centinaio di bambini e travolto dal film, ho ricordato che il cinema può essere veramente il luogo della meraviglia e della poesia. E ringrazio i poeti della Pixar ricordando con G. Marino che è del poeta il fin la maraviglia

PS: Vi suggerisco la lettura di questa recensionedi Roberto Nepoti. E’ più bravo di me J

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mi hai fatto venir voglia di vederlo. bella, bellissima recensione.

Ismaele ha detto...

Sono andato a rileggermi la recensione di Nepoti e non l'ho trovata molto diversa dalla tua sulla meraviglia che il cinema ogni tanto ci regala,sicuramente qualche dettaglio tecnico in piu' ma niente a che vedere con la tua citazione di CHAPLIN,opportuna e molto giusta.Non riesco piu' a vedere wall-e in un giornale o in un trailer senza pensare allo CHARLOT de "IL MONELLO"e di"LUCI DELLA CITTA'".
Ti ringrazio per questo "dettaglio" che inspiegabilmente e misteriosamente mi era sfuggito.