mercoledì 19 novembre 2008

THE ORPHANAGE


Aspettavo con ansia l'uscita di quest'opera prima,e non mi ha affatto delusa.Juan Antonio Bayona e' un regista volenteroso e caparbio,ed e' riuscito in pochi anni a conquistarsi la fiducia di Guillermo del Toro che gli ha addirittura prodotto il suo primo film.Sentiamo come e' andata:"Io e Guillermo ci siamo conosciuti quindici anni fa. All'epoca ero un ragazzino che si fingeva giornalista per poter andare gratis ai festival di cinema fantasy. Guillermo presentava Cronos e io ebbi modo di intervistarlo. Credo fosse rimasto colpito dalle mie domande perché quando ci siamo rivisti si ricordava perfettamente di me. In seguito mi sono iscritto a una scuola di cinema e ogni volta che dirigevo un corto o uno spot pubblicitario lo mandavo a lui in visione per renderlo partecipe del mio lavoro. Così quando gli ho detto che avrei esordito in lungo ha voluto contribuire al film, ma mai avrei pensato che lo avrebbe anche prodotto. Mi ritengo molto fortunato di aver conquistato la sua fiducia. Comunque Guillermo mi ha confidato che con The Orphanage voleva replicare l'esperienza de La spina del diavolo, che era stato prodotto da Pedro Almodóvar e lo aveva lanciato."Non e' che riporto tutto questo per gusto del gossip ma vuole essere un incoraggiamento a tutti quei giovani registi che pensano che solo con le raccomandazioni si puo' andare avanti.La tenacia e la perseveranza evidentemente paga.Ed anche bene,visto l'ottimo risultato di questo film.Gli ispanici sono davvero avanti nella produzione di ottimi film horror .C'e' passione,e grossa preparazione dietro queste pellicole.Trama:Con l'idea di ristrutturare e riaprire l'orfanotrofio in cui è cresciuta, Laura va a viverci con il marito e il figlio, che però comincia ad avvertire e interagire con strane presenze...non vi posso dire di piu' perche ' in questo caso sarebbe un delitto.La storia va vissuta e partecipata attimo per attimo con i protagonisti,anticiparne gli eventi non e' giusto .E' vero,storie di presenze che possono percepire solo i bambini e che cominciano a giocarci e a disegnarle ne abbiamo visti a migliaia,ma la regia elegante e sapiente,ed il modo di raccontarla sono davvero emozionanti ed unici.Qui poi c'e' un elemento psicologico in piu' una mamma con un'infanzia di abbandono che a sua volta adotta un bimbo con tutti i risvolti che ne conseguiranno.Magistrale l'interpretazione di Geraldine Chaplin nei panni di una Medium ,ottima idea aver scelto lei.La protagonista principale e' Belen Rueda che all'inizio, devo dire, crea un po' di disagio...non mi sembrava molto adatta ad un film dalle tinte forti come questo, smorza un po' i toni poi prende quota e si inserisce perfettamente.Per gli appassionati del genere assolutamente da vedere. Compresi i bellissimi titoli di testa.Una piccola annotazione per la distribuzione italiana:perche' scegliendo di non tradurre il titolo in italiano non lo abbiamo lasciato nella lingua originale anziche' tradurlo in inglese?Tu vuo' fa' L'Americano...mericano mericano...

1 commenti:

pasquale ametrano ha detto...

Nonostante la mia finta pseudo falsa scorza da duro questo film mi ha davvero emozionato piu' che spaventato. Pensavo di trovare la solita casa dei fantasmi con i soliti bambini malefici con la solita donna spaventata come prtotagonista e invece ho scoperto un vero gioiello del nuovo cinema "de paura" iberico (si mormera addirittura una candidatura all'Oscar come miglior film straniero...scusate se e' poco!)