Un gioiello questo film di Vera Belmont.E' tratto dall'autobiografia romanzata di Misha Defonseca "Misha: A Memoire of the Holocaust" che racconta le sue presunte vicende da bambina ebrea, che avrebbe traversato l'Europa a piedi alla ricerca dei genitori, portati via dai nazisti,protetta dai lupi. Intorno a questo libro tradotto in 18 lingue,si e' fatto molto rumore ,giustamente.Si' perche' alla fine,la stessa autrice ha svelato di non essere nata ebrea ma cattolica e che si era inventata tutto"“Sono cattolica ma mi sento ebrea da sempre… Mi sono da sempre raccontata un’altra vita, lontana dagli uomini che detestavo. E così mi sono appassionata ai lupi… e ho mischiato tutto”. Questo e altro ha rivelato dopo l'uscita del film ,alla stampa.Gia' dalla sua uscita nel 1996 il giornale tedesco Der Spiegel esprimeva dei dubbi sulla veridicita 'di questa storia ...di li' una serie di indagini che l'hanno portata alla confessione.Ma non possiamo avercela con questa scrittrice che ha avuto una storia ancora piu' terribile di quella del suo libro:Nel 1941 la protagonista del racconto ha quattro anni; i suoi genitori, cattolici, sono arrestati dai nazisti il 23 settembre, per resistenza contro l'occupazione. Secondo alcune fonti il padre di Monique De Wael(Misha Defonseca), Robert De Wael, avrebbe accettato la proposta dei tedeschi : rivedere sua figlia in cambio dei nomi degli altri membri del suo gruppo. Sembra che partecipò agli interrogatori dei suoi compagni d'armi, collaborando allo smantellamento del Groupement des Grenadiers, le rete di resistenti che egli stesso aveva fondato nel novembre del 1940. È in seguito inviato a Colonia, e imprigionato in luoghi diversi prima di essere trasferito a Sonnenburg, alla frontiera tra Germania e Polonia, dove muore di stenti nel 1944. Anche Joséphine Donvil, sua moglie, passa da un carcere all'altro prima di essere deportata a Ravensbruck dove muore nel febbraio del 1945.Per Monique (misha) inizia alla tenera eta' di 4 anni una vita fatta di estrema solitudine e sofferenza.Sara' per tutti la figlia del traditore.Questa la storia che l'autrice poi convertitasi all'ebraismo ,non e' riuscita a raccontare.La regista non si e' per niente risentita di questo.Ha avuto compassione per la fragilita' di Misha e comunque era alla ricerca di una storia forte ma nuova per raccontare l'olocausto e l'ha trovata .Una menzione particolare va all'eccezionale bambina protagonista del film;La Belmont la descrive cosi':ho trovato straordinaria Mathilde Goffart perché non sa di essere un'attrice. L'ho scelta per questo ruolo perché aveva qualcosa di speciale rispetto agli altri bambini che avevo visto. Ai bambini non bisogna spiegare troppo le cose, quando le facevo vedere cosa volevo da lei, non solo lo faceva, ma aggiungeva sempre qualcosa in più. Non ha inibizioni, osa tutto. Inoltre, mentre tutti sul set avevano paura dei lupi, lei era l'unica a non averne, li abbracciava e voleva persino portarsene uno a casa. Amo molto questa piccola belga perché non è né troppo carina, né brutta, un po' come Liv Ullmann. Ha un fascino particolare, magnetico".Il dvd e' uscito il 5 novembre per chi se l'e' perso al cinema.Non e' adatto ai bambini piu' piccini.Direi dai dieci in su'.
Misha Defonseca
domenica 16 novembre 2008
SOPRAVVIVERE COI LUPI
Pubblicato da gaia rosa alle 18:34
Etichette: Forti di stomaco, Zetavisioni
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento