E in questa edizione la sorpresa me l'ha fatta Marcello Trezza che ha partecipato al festival con SUL SET DI ROMA e ha invitato Neda Rossi a concorrere con Alle 5 della sera. Sul set di Roma è un omaggio alla città e a uno dei suoi tanti amanti, Fellini. Anche Marcello (nome felliniano!) ama Roma e ci racconta alcuni scorci, alcune facce di questa città. Ce le racconta unendo musica e immagini con ironia e partecipazione. Ah, a proposito del computer...Trezza ha montato tutto macchina - macchina, usando cioè la videocamera e il videoregistratore. Una rarità, di questi tempi.
Sinossi: Video amatoriale? Si, ma nel senso di fatto con amore.
La giuria ha così sentenziato:
Fuori argomento...un po' furbetto, un po' ingenuo...imbarazzante, stereotipato. Sarà che Fellini l'ho sempre trovato indigesto...ingenuo.
Il pubblico ha espresso questi commenti:
Ben girato, curato...non è un corto, sono delle clip discrete su Roma, con una musica di sottofondo continua...è il brutto lato della postmodernità e comunque non è un corto...simpatico...gabbiano miglior attore...praticamente un documentario...ma perché? perché coinvolgere Fellini?...incommentabile a parte il gabbiano...documentario fatto male...video di una gita a Roma...ben girato e bella fotografia. Un po' troppo effetto cartolina...piacevole...se non fosse per l'inno nazionale e per le immagini di Roma sarebbe da buttare...gabbiano a parte, bah...ottimo montaggio...discreto/passabile...l'assessorato alla cultura presenta Roma...niente male per essere un filmino delle vacanze...segnalare alla LIPU lo sfruttamento dei volatili...scorrevole ma un po' troppo fricantò...bella Roma!!...caro vecchio cinema amatoriale anni '70...il gabbiano grande attore...un po' prolisso...bravo il gabbiano, il resto è inutile...ma che è?...semplicemente brutto...peccato Cocciante che con Roma non c'entra...meglio la seconda parte, dal sogno in poi.
lunedì 19 aprile 2010
ZF VIII: SUL SET DI ROMA
Ogni anno lo Zetafestival accoglie nuovi concorrenti che, in modi più o meno fortuiti, vengono a conoscenza di questa manifestazione. Per un concorso è necessario che sia così e potrà addirittura sembrare ovvio, ma vi assicuro che non è poi così scontato. L'Italia pullula di festival di corti: grandi, piccoli, con il patrocinio di, sponsorizzati da, con premi in denaro o in natura, di genere e a tema, pubblicizzati, invisibili. Lo Zfest cade nelle categorie del piccolo, senza sponsor o patrocini (cioè senza soldi), poco pubblicizzato. Un autentico festival di serie zeta. Non me ne voglio assolutamente fare un vanto; anzi il festival aspira a diventare noto, ricco e prestigioso. Però quando ricevo telefonate di emeriti sconosciuti che, pur non utilizzando il computer e non navigando nella rete, hanno saputo del concorso e desiderano mandare i loro lavori, rimango sempre piacevolmente sorpreso.
Pubblicato da Anonimo alle 12:22
Etichette: concorrenti 2009, Zetafestival
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